Si sente spesso parlare di “intolleranze alimentari”. Cosa sono?
L’intolleranza si può definire come una reazione cronica ad alimenti introdotti di frequente con la dieta, con disturbi che possono evidenziarsi e accumularsi nel tempo.
In pratica, si tratta di una risposta immunitaria ad antigeni alimentari, che provoca disfunzioni e disturbi a livello intestinale e instaura una condizione di intossicazione.
Le cause possono essere varie: dall’uso di farmaci anti-infiammatori, alla contaminazione dei cibi con insetticidi, diserbanti e fitofarmaci, fino all’infezione da Helicobapter Pilori e altri agenti patogeni o tossine. Perfino l’uso eccessivo di spezie può favorirne l’insorgenza.
La sopraggiunta intolleranza può essere coinvolta nei disturbi:
Oggi identificare le situazioni di intolleranza è facile e veloce: basta un semplice prelievo di sangue per testare le reazione immunitaria nei confronti degli alimenti immessi con l’usuale dieta, individuando ed eliminando quelli a rischio.
Il nuovo regime dietetico curativo va seguito per almeno tre mesi per ottenere una disintossicazione sensibile dell’organismo. In seguito, la riproposta dei vari cibi deve essere graduale e dovrà avvenire sotto controllo medico.
L’attendibilità del test è supportata dai risultati clinici positivi, ottenuti mediante l’eliminazione degli alimenti identificati come causa di intolleranza.